World Of Dinosaurs

“World Of Dinosaurs” la mostra itinerante a tema preistorico con 50 riproduzioni a grandezza reale, approda a CAPACCIO PAESTUM in provincia di Salerno.


La splendida collina alberata nel cuore del borgo di Capaccio scalo, si trasforma in un meraviglioso scenario giurassico popolato da Gigantesche Creature.


“World Of Dinosaurs”, l’esposizione “temporanea” di dinosauri a grandezza naturale dedicata ai bambini, famiglie, scolaresche e ai tantissimi appassionati, sarà l’occasione ideale per avvicinare i più piccoli al mondo dei dinosauri e trascorrere con la famiglia momenti spensierati immersi nel fascino della natura di questo straordinario territorio.


Si potranno ammirare ricostruzioni di dinosauri e altri animali preistorici nelle loro dimensioni originali e in ambientazione naturale all’aperto.

Tutte le riproduzioni esposte sono sorprendentemente realistiche e curate nei dettagli. Potrete incontrare il terribile T-Rex che guarda minaccioso l’Albertosaurus, il Triceratops con tutti i suoi cuccioli, il maestoso Diplodocus con i suoi 30 metri di lunghezza, lo Stegosaurs… fino ad arrivare ai famelici Deinonychus e scovare, nascosto tra i rami degli alberi ad alto fusto, lo Pterodattilo.


E’ veramente ricca la selezione di dinosauri rappresentata e si potranno vedere così da vicino in tutta la loro grandezza e particolarità.

Oltre alle riproduzioni di dinosauro si potranno ammirare anche i protagonisti del Pleistocene. Spettacolari riproduzioni degli animali preistorici come il “mammut primigenius” e tanti altri a noi meno conosciuti! La mostra è ideata da Wonderworld Entertainment e organizzata da Start Innova, con la preziosa collaborazione del Comune di Capaccio Paestum, Discovering Paestum e l’associazione Hermes.

INFORMAZIONI SU MODALITÀ E COSTI DI ACCESSO

Il Parco dei Dinosauri è aperto nei giorni di sabato, domenica e festivi.
Per l’accesso non occorre la prenotazione.


ORARIO DI APERTURA DEL PARCO

Orario continuato dalle ore 10:00 alle ore 19:30

COSTO BIGLIETTO DI INGRESSO

– FAMIGLIA € 24,00 (2 adulti + 1 o 2 bambini)
– ADULTI € 9,00
– BAMBINI dai 3 ai 13 anni € 6,00
– RIDOTTO per studenti, over 60, accompagnatori di disabili € 8,00
– SCUOLA € 4,00 (per ogni studente)
– GRATUITO per bambini al di sotto dei 3 anni e per disabili al 100%, previa esibizione del certificato di disabilità.

Per ulteriori informazioni:
www.dino-park.it
www.discoveringpaestum.it

Infoline mostra: +39 3288611852
Ufficio Turismo ed Eventi del Comune di Capaccio Paestum tel. 0828 812209

Aperto per le scuole e per gruppi di almeno 40 persone nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì con prenotazione obbligatoria

 

l Parco dei Dinosauri è aperto per le scuole e per gruppi di almeno 40 persone nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì con prenotazione obbligatoria.

La prenotazione può essere effettuata al numero di telefono

+39 328 669 2575 dalle ore 9:00 alle ore 12:00

dal lunedì al venerdì o alla mail associazionehermes2022@gmail.com

Le scuole possono partecipare a dei laboratori didattici in base al seguente calendario:

Mercoledì: Laboratorio di eco-arte terapia, adatta ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.
Giovedì: Laboratorio dedicato ai fossili, adatto a tutte le età.
Venerdì: Laboratorio dal titolo “Il fuoco, la selce, le armi preistoriche e i primi strumenti musicali. Dal Paleolitico all’Età del Bronzo”, adatto a tutte le età

La prenotazione ai laboratori è obbligatoria e può essere effettuata al numero di telefono +39 328 669 2575 dalle ore 9:00 alle ore 12:00 dal lunedì al venerdì o alla mail associazionehermes2022@gmail.com

 
COSTO LABORATORI
: € 5,00 a partecipante
Numero massimo di partecipanti ai laboratori: 30 persone per gruppo.
Per maggiori dettagli sui laboratori scorri la pagina.

È previsto un servizio di visite guidate al costo di € 1,00 a persona

LABORATORI:

“Il fuoco, la selce, le armi preistoriche e i primi strumenti musicali. Dal Paleolitico all’età del Bronzo”

Un laboratorio didattico interdisciplinare che affronta tematiche legate all’evoluzione umana e al rapporto con l’ambiente. La scoperta del fuoco fu una conquista rivoluzionaria. Il miglioramento delle tecniche nella realizzazione di strumenti facilitarono le attività quotidiane come la caccia, la raccolta e lo sfruttamento delle risorse naturali. Successivamente, con l’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento, l’uomo fu in grado di intervenire sui processi di produzione sviluppando un’economia produttiva che gli consentì di accumulare eccedenze di viveri e organizzarsi in villaggi stabili. Durante questo lungo percorso, molti furono i tentativi fatti nella selezione e addomesticamento di specie animali e vegetali e nella sperimentazione di oggetti sonori.

Attraverso l’archeologia sperimentale, in questo magnifico viaggio nel passato, saranno spiegate con dimostrazioni pratiche alcune attività che l’uomo primitivo svolgeva quotidianamente, gli strumenti che utilizzava e i materiali naturali impiegati. Saranno quindi trattati i seguenti argomenti:

– L’Accensione del fuoco con pietre focaie: come accendeva il fuoco, quali esche si procurava e quali pietre impiegava.

Le armi dell’uomo primitivo: le lance, gli archi, il propulsore, la frombola, le bolas, la cerbottana, quali materiali usava e come otteneva dalla scheggiatura delle selci affilatissime lame per costruire coltelli, asce, raschiatoi, punte di freccia ecc.

I primi strumenti musicali, l’orchestra della natura: Scoprirete come otteneva i primi suoni e quali materiali naturali usava per costruire autentici strumenti musicali.

"PROGETTO IL GIOCO DELL’OCA DELLE ERE GEOLOGICHE "

Nell’ambito delle attività correlate alla mostra/esposizione dei dinosauri, che si terrà a partire dal dieci di dicembre 2022, è stato incluso un progetto di divulgazione scientifica per alunni della scuola di ogni ordine e grado, inerente la storia geologica della vita sulla Terra, ed in particolare proprio nel lasso temporale nel quale questi animali hanno vissuto e prosperato indisturbati, fino poi ad estinguersi circa 66 milioni di anni fa.

È utile allora ripercorrere le tappe salienti dell’avvento delle forme viventi e della loro evoluzione, a partire da quelle semplici ed arcaiche fino a quelle complesse ed attuali, e anche di sapere qual è l’età della Terra e come è organizzata.

Stimata in circa 4.6 miliardi di anni, l’età della Terra è suddivisa in tre gruppi principali o ERE: il paleozoico, il mesozoico e il cenozoico. Tutto il periodo che va dalle origini della Terra fino al Paleozoico è definito genericamente Precambriano.

 – Il paleozoico, da 538.8 a 251.9 milioni di anni fa;

 – il mesozoico, da 251.9 a 66.0 milioni di anni fa;

 – il cenozoico, da 66.0 milioni di anni fa all’attuale.

Ogni era è suddivisa in periodi, cioè lassi temporali più piccoli, ognuno dei quali a sua volta è suddiviso in piani, intervalli di tempo ancora più piccoli.

Molto utile ai fini della datazione relativa della Terra è lo studio dei fossili, cioè resti più o meno conservati di animali e piante che hanno vissuto in determinati periodi. Si stima che il 99% delle specie viventi riconosciute siano ormai estinte.

 Le prime forme viventi abbastanza specializzate, e di cui abbiamo contezza proprio dai fossili, sono comparse nell’era paleozoica e solo in ambiente marino, in seguito a qualche sua trasformazione che ha consentito di accogliere un sempre maggiore numero di esseri viventi. La conquista della terra ferma è avvenuta successivamente.

PALEOZOICO, L’ERA DELL’ESPLOSIONE DELLA VITA

All’inizio del Cambriano erano già presenti alcune specie di invertebrati tra le quali: Foraminiferi, Spongiari, Celenterati, Echinodermi, Brachiopidi, Molluschi e soprattutto i Trilobiti.

Nell’Ordoviciano si diffondono le alghe calcaree, mentre i Celenterati cominciano a formare le prime barriere coralline. I Trilobiti si differenziano in specie più evolute e tra i Molluschi cefalopodi compaiono i Nautiloidi.

Nel Siluriano compaiono alcune piante primitive sulla terra ferma, mentre nel mare compaiono i primi pesci provvisti di mandibole e pesci.

Nel Devoniano compaiono le felci, nel mare i brachiopodi diventano abbondanti e cominciano a perdere importanza i trilobiti. Compaiono i primi esemplari di Ammonite.

 Nel Carbonifero le piante diventano ad alto fusto e sono tutte di ambiente palustre. Ad esse si devono i maggiori giacimenti di carbone del mondo, da cui il nome del periodo. Si diffondono notevolmente i Foraminiferi, i Briozoi, i Crinoidi, i Lamellibranchi e i Gasteropodi.

Compaiono gli Anfibi, cioè le prime specie polmonate, da cui cominciano a differenziarsi i primi rettili.

 Il Permiano vede ancora la diffusione dei Foraminiferi e dei Brachiopodi, mentre cadono ulteriormente i Trilobiti. I Rettili hanno un forte impulso evolutivo e si differenziano con molte specie diverse

MESOZOICO, L’ERA DEI DINOSAURI

 Nel Triassico, nel mare si diffondono ulteriormente le Alghe calcaree e i Coralli, continua il declino dei Brachiopodi a vantaggio dei Molluschi. Sulla Terra ferma compaiono i primi resti riferibili ai mammiferi.

 Nel Giurassico le Ammoniti diventano importantissime, mentre i rettili si specializzano ulteriormente conquistando i più svariati ambienti (Dinosauri = ordine dei Saurischi e Ornitischi). È di questo periodo la comparsa dei primi rettili a piume, quindi di rettili in grado di volare (Archaeopteryx). Finora sono state catalogate oltre 330 specie di dinosauri. I Mammiferi cominciano a specializzarsi.

 Il Cretaceo vede la diffusione dei Macroforaminiferi (Orbitoidi), metre tra i Lamellibranchi si differenziano le Rudiste. I Rettili sono i dominatori assoluti della terra ferma e nei mammiferi compare la placenta.

CENOZOICO, L’ERA DELL’UOMO

Il Cenozoico segna la fine di molte specie viventi: l’estinzione di massa avvenuta alla fine del Cretaceo ha prodotto, tra le altre specie, la scomparsa delle Ammoniti, delle Belemniti, delle Rudiste, e ovviamente dei Dinosauri.

Tra le specie viventi che superano la crisi del Cretaceo ci sono dei piccoli mammiferi placentati simili a roditori o scoiattolini (Ptilodus), dalla cui evoluzione discenderanno poi i primati e le scimmie antropomorfe.

Nel Paleogene si verifica una grossa esplosione delle piante comuni anche ai nostri giorni, specialmente lungo i corsi d’acqua, dove abbondano salici, pioppi, noci, viti, con specie non molto diverse dalle attuali.

Nel Neogene, tra le specie animali, i Rettili sono rappresentati da tartarughe e da coccodrilli, mentre i mammiferi continuano l’evoluzione nelle più disparate forme: cavalli, pecore, elefanti e i cosiddetti lemuroidi (proscimmie).

Le scimmie vere e proprie cominciano a proliferare nell’Oligocene e si sviluppano nel Miocene. Le scimmie antropomorfe, quelle cioè molto simili agli ominidi, sono immediatamente successive. La separazione tra le scimmie antropomorfe e i preominidi è avvenuta sei milioni di anni fa.

L’attività di laboratorio consisterà principalmente nella osservazione diretta di fossili di vario genere ed età, nel riconoscimento della specie e del Phylum di appartenenza e, con l’ausilio di idonei cartelloni, nella collocazione temporale degli stessi nella cosiddetta spirale della vita.

“LA COLLINETTA DI CAPACCIO SCALO”

Una singolarità geologica e paesaggistica di Capaccio Paestum

Quella che oggi è notoriamente conosciuta come “Collinetta di Capaccio Scalo” altro non è che la testimonianza geologica e geomorfologica dell’evento di risalita del livello del mare avvenuto sulla piana del Sele nella parte alta del Pleistocene. Essa è quindi attribuibile a uno degli episodi trasgressivi contenuti nel piano marino policiclico denominato Tirreniano, e con più precisione al sotto stadio che in letteratura specialistica viene indicato con le sigle OIS 5.3 e/o al 5.1.

La collinetta è praticamente un record di quello che resta di un paleocordone litorale, cioè di una duna eolica fossile, che si formò in seguito all’avanzamento del mare nella piana e che ebbe il suo culmine, il suo più alto stazionamento eustatico, all’incirca 75000 anni fa. Essa, così come oggi si mostra, è la parte più evidente di un’altura ben più articolata, e più o meno conservata, che si dispone pressappoco parallelamente alla linea di costa attuale, ed è rilevabile nei quadranti settentrionali fino a Gromola (e ben oltre il Sele), e in quelli meridionali fino alla località di Gaudo, dove si salda sui travertini dell’omonima placca, all’epoca già esistenti, per effetto dei quali in questa località non ha avuto la possibilità di svilupparsi in altezza e di ergersi dalla piana in maniera così netta come a Capaccio Scalo, dove appunto raggiunge l’altitudine massima di 25.3 m s.l.m. Nei pressi della città antica è sovrastata dai travertini di Paestum, questi più recenti di qualche decina di migliaia di anni, e pertanto in questa località il paleocordone non affiora.

Litologicamente, la collinetta è costituita in prevalenza da sabbie di apporto eolico, di colorazione giallastra e rossastra, a granulometria da media a fine. A luoghi queste sabbie si presentano a stratificazione cosiddetta a laminazione incrociata a forte angolo, e ciò consente di attribuirne con certezza la genesi all’opera dei venti che allora spiravano sulla costa. A tratti queste sabbie appaiono massive e molto alterate, e a luoghi si presentano irregolarmente cementate da calcite.

Più in profondità, passano gradualmente a sabbie marine e di spiaggia, queste ben più evidenti nel settore affiorante a Gromola, dove qui spesso sono fossilifere per la presenza di livelli con valve di lamellibranchi (in prevalenza Glycymeris e Cardium). Ed è proprio grazie a questi gusci che è stato possibile, mediante specifiche analisi, definire la collocazione temporale precisa di questo importante evento glacio-eustatico e geologico.

Importanza riconosciuta anche a livello accademico, tanto che l’intero impianto trasgressivo/regressivo affiorante nella piana del Sele viene denominato proprio Sintema di Gromola.

In chiave archeologica, l’altura era ben nota anche ai greci che approdarono sul territorio della piana risalendo una parte del tratto terminale del fiume Sele, oltre 2500 anni fa. Infatti, l’antica strada che dal santuario dell’Heraion portava a Paestum fu proprio realizzata sul lato interno di questo rilievo e lo seguiva fino a saldarsi poi con la placca dei travertini di Gaudo.

Tale soluzione consentiva ai coloni di muoversi agevolmente sul territorio e di giungere alla città antica evitando le paludi e gli acquitrini che all’epoca rendevano impraticabili estese aree dell’interno della piana, sia nell’entroterra che verso il mare.

 L’altura della collinetta di Capaccio Scalo, anche se oggi appare notevolmente disturbata dalla pressione antropica, se non a tratti completamente smantellata, è ben a ragione considerabile una specificità geologica e geomorfologica, nonché storica e paesaggistica, che caratterizza ancora questo scorcio di territorio, e come tale andrebbe sicuramente preservata da ulteriori processi di urbanizzazione futura che potrebbero in brevissimo tempo spianarla completamente.

Uno dei migliori modi per tutelarla, e magari contestualmente valorizzarla, potrebbe essere un percorso istituzionale che abbia come fine quello di considerarla per quello che poi effettivamente è: un geoparco.

"WORKSHOP DI ECO-ARTE TERAPIA"
Rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria

A cura di
Roberta Coscia
arte terapeuta ad indirizzo umanistico corporeo
counselor centrato sulla persona
conduttore di pratica bioenergetica
Lara Marino
arte terapeuta ad indirizzo umanistico corporeo
dott.ssa in scienze psicologiche dell’intervento clinico
Cristina Scafuri,
arte terapeuta ad indirizzo umanistico corporeo
dott.ssa in scenografia

Nell’immaginario collettivo dei bambini, i dinosauri continuano tutt’oggi ad esercitare un grande fascino, in quanto creature realmente esistite e dalle caratteristiche perfette per solleticare la fantasia dei più piccoli e non solo.
Animali maestosi e misteriosi capaci di stimolare il gioco immaginativo e l’invenzione di personaggi più o meno aderenti alla realtà storico-scientifica.

Il workshop dal titolo “C’era una volta…il mio dinosauro” si propone di rendere il bambino protagonista delle storie ascoltate e degli esemplari osservati durante la visita guidata al parco giurassico, arricchendo le conoscenze acquisite con i contributi del suo mondo immaginifico.
L’arte terapia in questo contesto si declina quale forma di educazione alla creatività, alla sensibilità e alla consapevolezza della propria unicità.
È un creare insieme intrecciando diversi linguaggi artistici, come il disegno, la pittura, l’improvvisazione teatrale, consapevole che ogni singolo linguaggio nutra ed arricchisca l’altro, potenziando la crescita e la libera espressione del bambino.
Si lavorerà alla realizzazione di creazioni grafico-pittoriche mediante l’utilizzo di colori vegetali estratti da frutta, ortaggi, spezie e di materiali di riciclo naturali, usando come supporto carta piantabile “da cui nasceranno fiori”.

Seguirà, attraverso il gioco immaginativo, la messa in scena della propria creatura giurassica, a cui prenderanno parte anche gli altri membri del gruppo, accompagnando la rappresentazione con suoni, voci e movimenti.
Nella fase finale ci saluteremo dando vita ad una performance collettiva a tema.
Gli obiettivi che il workshop intende perseguire:
-Favorire un clima di apertura, di condivisione e di confronto nel gruppo;
-Far emergere la propria creatività attraverso la stimolazione sensoriale, la sperimentazione e la manipolazione di oggetti naturali per “fare arte”;
-Favorire l’espressione degli stati emotivi attraverso i diversi linguaggi artistici;
-Creare una connessione tra il dentro e il fuori di “ME”;
-Continuare a fare esperienza anche una volta terminato il workshop.

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